Capitolo 1.4 DJ Gruff e Neffa: la Rapadopa

Un anno dopo, Nel 1993 Sandro Orrù, noto col nickname di DJ Gruff, sardo ma cresciuto nel continente e già nel giro dell’ hip hop dai primi anni 80, incide per la bolognese Century Vox e distribuita dalla major Sony Records La rapadopa. E’ singolare che il primo disco di rap underground italiano della storia esca (quasi) per una major, per giunta ad opera di DJ Gruff, del quale scopriremo presto le intenzioni anti commerciali; ma è anche sintomatico del fatto che in quel momento in Italia non è ancora chiaro quello che succederà nel giro di pochi anni: una vera e propria scissione in termini di etichette, mercato e missione con la nascita del RIU. La rapadopa  otterrà un discreto successo a livello commerciale ma  è un disco fondamentale per il fatto che rappresenta il seme da cui nasce tutto ciò che accadrà dopo. A partire dai protagonisti di questo disco che intraprenderanno la strada del rap ensemble Sangue Misto.
Che cos’è la Rapadopa? Qual è la novità di questo rap italiano rispetto alle posse? La Rapadopa inaugura un doppio movimento: da un lato il disimpegno del rap dalla politica, dall’altro pone l’accento sul ruolo centrale dello stile. Il singolo che dà nome all’album rappresenta alcuni aspetti chiave a livello stilistico e concettuale che vale la pena mettere in luce.

Neffa:
Aaah! Bum-cha
1,2,3 chico qui chi c'è,
senti Neffa come suona,
la porra mi stona,
la base da bona le
ci vado giù, come Nice'N'Smooth;
io sono l'hip-hop junky:
la N di Neffa intossicata di Rapadopa funky.
Quando parte il beat già sai che faccio freestyle,
e viene fuori un'altra hit, stilosa;
di rime ne caccio fuori a iosa,10 o 100mila.
La metrica è come le scarpe: Fila.
Fende l'onda come Paul Cayard in barca a vela.
E’ come la mia vespetta quando ci metto la miscela:
prendo il volo schizzo, la porra smisto, arrizzo, appizzo,
poi mi tranquillizzo.
Qualcuno mi dice che sono pazzo
ma fa lo stesso, perché ho il mio passo
capiscime accà nisciuno è fesso;
e quando parte la base Neffa non si tiene,
Sangue Misto ha Rapadopa nelle vene!

La metrica deve dunque a questo punto essere stilosa, ovvero rappresentare i concetti con un taglio creativo, con ricercatezza e cura. In due parole deve essere: poesia. Dall’invettiva politica  delle posse, il rap si sposta sul piano dell’interiorità. Per ogni rapper, personale diventa una ricerca in cui stilemi e novità si affiancano in una vera caccia all’originalità che non esclude immagini e parole. Quando Neffa dice:

la metrica è come le scarpe: Fila.

Possiamo cogliere che per il rapper non esistono più territori nemici, loghi o personaggi (Paul Cayard) che non possono essere utilizzati al fine di portare avanti lo stile. Lo stile (come dice Speaker Deemo) è (diventa) la questione.