Capitolo 2.3 Fibra letterato underground parte 1

In realtà indirettamente possiamo dedurre che le strofe di Fibra proprio brutte non fossero. Per uno strano scherzo del destino o forse perché già allora per Fibra contavano molto, gli stessi versi riappaiono nel secondo brano Dove sei di Sindrome di Fine Millennio l’album di esordio degli Uomini di Mare uscito nel 1999. In questa traccia a circa metà del brano ‘le famose due terzine’ di Fibra tornano ancora una volta, sebbene leggermente modificate nel finale. Vediamo come.

Fabri Fil:
Dove sei dove?
Questo è il Moby Dick Click Teste Mobili:
vaganti ancora instabili variabili in avanti.
Con chi sei con chi?
Parli e ti stronchi Monkey Monkey soldi ed accordi  in saldo come all’Honky.
Troppi pianti in tutti i fronti e non l’affronti
che ne esci perdente lento e ti smonti;
coraggio dacci le prove che non è facile (pronti!)
che se sei agile e fragile non ti tornano i conti.
Breakbeat evidenti. Break the point…
Rompo in silenzio e tu in silenzio passami quel joint.
Ci senti? Niente alimenti ma ti lamenti degli eventi identi-con i tempi agli anni precedenti.
E’ una guerra tra poveri.
Ma di vestiti Enrico Coveri.
Dal lunedì al mercoledì,   scovali.
Ne resteran le ceneri, Veneri  celebri, cerebri.
Meglio se celibi smemori Kelly, Brenda, Jennifer.

Quest’ultimo verso notevolmente diverso vira la faccenda delle Veneri celebri verso un orizzonte eterogeneo ma sempre pregnante. Non sono più le ragazzine di provincia di cui ne resteran le ceneri, ma sono modelle smemori e meglio se celibi. Inoltre traspare nel testo anche la famosa filastrocca di Mary Poppins supercalifragilistichespiralidoso. La torsione linguistica di Fibra è mastodontica. La densità e l’invenzione raggiungono inconsapevolmente picchi mai raggiunti dalla lingua italiana. Se Roberto Saviano ha ragione nel definire Fibra uno che è avanti di almeno vent’anni rispetto alla letteratura italiana, ciò è dovuto a quello che Fibra ha scritto nel suo periodo underground, quando la sua poetica, non ancora annacquata dai toni del fustigatore e da certe pretese di stampo populista, emerse una volta raggiunto il successo, era libera di svagare nei meandri del gioco dei significanti della lingua italiana.[1]  




[1] Per le dichiarazioni di Saviano vedi Op. cit. p. 139