Capitolo 1.3 Isola Posse All Star e Speaker Dee Mo

Se ancora Stop al Panico, il primo degli unici due singoli della brevissima carriera degli Isola Posse All Star, risente delle difficoltà di creare un linguaggio stilisticamente nuovo, Passaparola di un anno dopo (1992) può giustamente essere considerato il primo disco dignitoso di rap italiano. E ciò accade in funzione della partecipazione di Neffa che con il suo stile dimostra di essere il primo in Italia ad aver capito che cosa è esattamente il flow.

Neffa:
Isola Posse All Stars
mette fuoco ancora una volta alla miccia!
Che piaccia o non piaccia,
questo è il gioco che mi salva la faccia:
ascoltami sono in stato di continua minaccia!
Sento sempre meno voci attorno,
quindi cerco di inventarmi giorno per giorno
una parola per salvarmi
e provare a lasciare una traccia di me...
Senti bene cosa dico.
Apri quelle orecchie tipo,
dico vedi:
è un gioco che chiamo più ci provi e più ci credi
e se non provi guarda forse è meglio che ti siedi;
se cedi e non ti spieghi perché resto in piedi:
sotto tensione trovo i giusti rimedi.
Alla noia che c’è tutto intorno a me:
giù nelle strade c’è chi aspetta
solo che la pioggia cade.
So cosa fare cerco linfa vitale
nello scambio di idee.
Passaparola per comunicare!

Con queste immagini che cominciano ad affluire alla coscienza, libere dai gioghi della propaganda politica vediamo nascere il seme di quello che poi sarà il RIU. Sento sempre meno voci attorno è la fine della propaganda politica che detta l’agenda del rapper quindi cerco di inventarmi giorno per giorno una parola per salvarmi. La fine della grande narrazione politica  è anche una parola intimistica come una preghiera. Vedremo oltre, quale (non) forma prenda questa parola di Neffa.

Certamente aiutati da un contesto che favoriva lo scambio, il fenomeno delle posse esplose nei circuiti alternativi: Onda Rossa Posse poi Assalti Frontali e AK 47 (largamente supportati dal magazine italiano Rumore,) Isola Posse All Star poi Sangue Misto, giravano l’Italia infiammando platee di adolescenti, innestandosi inizialmente sulla scena punk hardcore,  musica nata e suonata da sempre nei centri sociali. Scena punk hardcore dalla quale proveniva Neffa, ex batterista dei Negazione.[1]



Nello stesso anno di Passaparola, Speaker Deemo, al secolo  Nicola Peressoni, incide Sfida il buio. Ma se Sfida il buio è ancora un disco del periodo delle posse (sebbene eccezionalmente realizzato e di altissimo livello) è con Questione di stile, lato B di Sfida il buio che Deemo stabilisce il primato dello stile sul contenuto e con grande incisività lo proclama il principio primo del rap.

Deemo:
Non dedico tempo a chi non ha rispetto
ed è falso e vile… e non ha stile.

Ed è esattamente da questo punto in poi che il rap italiano trova una sua strada, mettendo al centro del problema la questione stilistica.



[1] E’ però giusto ricordare che Neffa  non fa parte del nucleo storico della band formato da Zazzo, Tax e Mathieu fin dal 1985. Ha partecipato come batterista, uno dei tanti, nel 1990. Dunque è improprio artisticamente collegare Neffa ai Negazione. [N.d.A.]