Ma
andiamo a vedere la strofa di Fibra che il tema della guerra fra poveri lo
affronta in ben altro modo...
Fabri Fil:
E’ una guerra
tra poveri.
Ma di vestiti
Enrico Coveri.
Dal lunedì al
mercoledì, scovali.
Ne resteran
le ceneri, Veneri celebri, celeri.
Poveri
discerebri....
Sono
fra le rime più originali dell’intero repertorio di Fabri. E, incredibilmente,
sembrano apparentemente stupide e prive
di significato! Con una densità assoluta, fatta di pochissime parole Fabri
riesce a disegnare un mondo fatto di ragazzini tirati a festa ma che non
c’hanno una lira in tasca e che se ne vanno in giro dal lunedì al mercoledì per
locali di sera (cioè i giorni in cui la gente lavora.) E’ uno schizzo fedele di
sé stesso e del suo giro di amici nella noia desolata di Senigallia. E’ la
provincia di cui parla Fibra. Il teatro di eventi funesti. La vera guerra fra
poveri, senza proclami. Senza i grandi temi (vedi Inoki.) La provincia e la
vita di quei ragazzi è l’argomento di
questa specie di brevissima poesia. La previsione di che ne sarà di questa
gente è scurissima,
ne resteran
le ceneri
e la più inquietante,
Veneri
celebri, celeri.
Strofa
bizzarra che davvero risuona oscura, minacciosa e sibillina come un testo
antico e che si presta a varie interpretazioni. Personalmente sono incline ad
attribuire a quel Veneri celebri, celeri
un presagio. Amo pensare che Fibra si riferisca a quelle vite giovanili, stroncate
sul margine dell’adolescenza da ‘una cazzata’ come una guida in stato di
ebrezza o una pastiglia sbagliata. Si spiega bene così il poveri discerebri (termine che non si sa bene da dove Fibra lo tiri
fuori, dato che discerebri in
italiano non esiste. Sebbene si usi in medicina un termine composto dalla
particella latina peggiorativa dis – p. e. disastro; e il latino cerebrus
– cervello; dunque il significato cervello distrutto del neologismo di Fibra è
pertinente!)
Lasciandomi trasportare dalla fantasia e
dall’entusiasmo ho elaborato anche un’altra idea riguardo a questa forma di
strano presagio. Spiegherò meglio in seguito che cosa intendo (pag.**)
In generale Fibra affronta un altro argomento della guerra fra poveri
più sottile rispetto a quello di Inoki e la sua fantasia verbale è davvero
indiavolata. Ma su queste poche strofe c’è molto altro da dire. Per esempio è
davvero incredibile come l’intervento di Fabri sia buttato dentro e sia così
sproporzionatamente più breve rispetto al
monologo rap di Inoki che dopo le poche strofe di Fibra, continua per
buoni altri due minuti che qui non riporterò. Ma si ha come la sensazione che a
Inoki non facesse piacere lo stile di Fibra, al punto di tagliarlo in fase di editing e lasciargli solo un piccolo
interludio. Naturalmente le ipotesi sono tante.
Potrebbe anche essere più prosaicamente che quello di Fibra sia stato
considerato un semplice featuring e
dunque per sua natura più breve, per lasciare spazio al protagonista principale
Inoki. Oppure potrebbe essere che il continuum della registrazione del rap di
Fibra fosse privo di senso e in fase di montaggio del brano avessero deciso di
tagliarlo.